venerdì 5 giugno 2009

andate a votare

l’affluenza alle urne alle elezioni europee e’ storicamente bassa in italia. tuttavia domani e domenica il voto popolare sarà significativo anche e soprattutto per la politica interna. un altro referendum pro-contro berlusconi. indice reale (non sondaggi) di gradimento non tanto dell’operato del governo, ma della sua figura più importante, discussa ed estremista. il padre-padrone, quasi un monarca.
qui nel regno unito, le elezioni europee si sono tenute ieri e già pare che il governo in carica sia stato pesantemente sconfitto. travolto anche dalla scandalo sui rimborsi spese gonfiati dai parlamentari. polemica che a noi italiani fa sorridere. ragazzi britannici mi chiedono come sia possibile che berlusconi possa solo presentarsi alle elezioni con: controllo dell’informazione nazionale, lodo alfano, corruzione provata di mills, frequentazione di minorenni. rispondo che in italia non solo e’ presentabile, ma la sua coalizione rischia di doppiare quella degli avversari. sta volta non mi basta citare il potere mediatico o il tradizionale voto anti-sinistra italiano, sono costretto a rispondere che alla maggioranza degli italiani (miei concittadini) piace l’uomo autoritario, solo al comando, che azzera i sistemi democratici parlamentari e di partito e che viene adorato anche perché furbo, amorale e sciupa femmine; che potrebbero essere nemmeno sue figlie ma nipotine. ecco a questa parte degli italiani meglio non parlare, non capirebbero.

mi rivolgo alle tante persone che hanno colto con entusiasmo e con speranza l’esperienza del PD. il tentativo di ringiovanire la politica e di renderla piu’ democratica, giusta e laica. e che sono rimaste deluse proprio perché avevano grandi aspettative. il seme democratico e’ ancora lì ma non e’ facile coltivarlo e coglierne i frutti. per svecchiare l’apparato di partito serve consenso e un positivo risultato elettorale. altrimenti ci si divide di nuovo e si consegna un potere ancora più grande (se possibile) a berlusconi. serve l’aiuto, la pazienza e il contributo di tutti. del resto anche i più critici, i “duri e puri” non possono non riconoscere come il tentativo del partito anche se in ritardo rimane di gran lunga l’esempio migliore della buona politica in italia. non e’ questo il tempo del voto di protesta o dell’astensione da delusione; perché si darebbe carta bianca a Berlusconi, che per me, non solo e’ un pessimo statista ma e’ pure pericoloso. e come dice chi lo conosce bene ma non ne e’ un dipendente (poche persone in italia possono vantare queste due qualità insieme) non sta bene.
sta volta non basta non votarlo, e’ necessario votargli contro.

la storia insegna che se il progresso democratico, civile e civico e’ inevitabile, e’ tuttavia possibile velocizzarlo o ritardarlo. bene, domani assecondiamolo con un voto.

p.s. per dirla tutta i ragazzi britannici pochi giorni fa mi chiesero anche (ridendo): “ma per non farsi votare che deve fare berlusconi? deve organizzare festini hard?”
temo che la maggioranza degli italiani, assuefatta e credente all’occorrenza, farà ancora una volta spallucce.