mercoledì 5 novembre 2008

un Nero alla casa Bianca

“If there is anyone out there who still doubts that America is a place where all things are possible; who still wonders if the dream of our founders is alive in our time; who still questions the power of our democracy, tonight is your answer” Complimenti.

Non sono mai stato filo americano. Temevo che la societa' statunitense, tanto cristiana quanto bigotta e razzista al suo interno, alla fine avrebbe bocciato Obama. Sono tuttora convinto che senza la crisi finanziaria e la sua catastrofica gestione repubblicana Barack avrebbe perso. La campagna elettorale ancora a settembre si basava sulla "solita" sciagurata guerra in Iraq. Il cambio di marcia per i democratici coincide con il fallimento della Lehman Brothers e tutto quello che ne consegue.

Questa vittoria e' un evento incredibile e di portata storica. Per i futuri effetti concreti e per il valore simbolico che veicola. La piu' influente democrazia del pianeta dal punto di vista culturale, economico e militare di nuovo ha indicato la rotta da seguire. E 'sta volta mi sembra una buona via. E' necessaria piu' tolleranza, apertura al diverso, alla speranza. Ecco la speranza ha vinto sulla paura. I cittadini sulle lobby. Il nuovo sul vecchio. I tanti poveri sui pochi ricchi. La libera internet sull'establishment dell’informazione.

Mi viene quasi da pensare a Nostradamus. Allora vi chiederete se avremo la fine del mondo? No, per quella aspettiamo con la stessa trepidazione un altro nero in una basilica bianca.
Ma e' chiaro che il mondo sta cambiando. E un tale evento negli USA e nell'era della globalizzazione non puo' far altro che accelerarne la trasformazione. La gente ha scelto di sperare e mettersi in discussione per il cambiamento piuttosto che chiudersi per proteggersi dalle difficolta’.

Mi scappa da dire che sola ora si puo’ riprendere quel piano politico progressista interrotto improvvisamente il 22 novembre del '63 a Dallas. E che si sta realizzando un sogno improvvisamente infranto il 4 aprile di 5 anni dopo a Memphis.
Le idee se giuste, non muoiono.

Che ne pensate? Siete entusiasti, scettici o contrari?

6 commenti:

Marzia Ballardin ha detto...

Anche io ho aspettato i risultati concreti prima di dichiarare vittoria. Alla fine è stata una valanga.
In ogni caso, a rischio di fare il guastafeste, io aspetto a guidicare Obama su quello che farà e non sulle promesse.

Non sono completamente d'accordo che tutto possa succedere a tutti in America. Se Obama non avesse avuto il sostegno di tanti altri democratici e conseguentemente non avrebbe avuto abbastanza fondi per competere, sarebbe rimasto un sognatore. Penso che la sua storia sia un'eccezione, non è affatto la storia di tutti quelli che hanno avuto la sua stessa passione e le sue stesse abilità. Questo per me è uno dei grandi problemi degli Stati Uniti. Questa convinzione americana di superiorità non mi sta proprio bene. Non penso che gli Stati Uniti sia eccezionali e neanche che siano migliori di altre nazioni. Credevo nel sogno americano quando ero piccola, ma mi ci è voluto poco a capire che in gran parte è solo un mito.
Penso comunque che Obama abbia la possibilità di cambiare il suo paese per il meglio e spero che esaudisca le aspettative.

La cosa + importante secondo me, è che Obama è riuscito a coninvolgere la popolazione. L'affluenza alla urne sembra sia stata altissima. Spero che almeno questo arrivi in Europa. Abbiamo bisogno che la gente torni ad avere fiducia nei politici.

Un'altra cosa che ci tengo a sottolineare è che la vittoria di Obama non è data solo dal fatto che sia nero. La sua personlità e le sue idee avranno certamente contribuito ed è su questo che bsognerebbe basarsi quando si sceglie di votare un candidato.

Per finire, scelgo una nota di speranza. Saranno 5 i membri della famiglia Obama alla Casa Bianca: Barack, Michelle, le due figlie e un cagnolino nuovo che il Presidente eletto aveva promesso alle sue bambine. La prima promessa è stata mantenuta, come si dice...chi ben comincia, è a metà dell'opera!

Anonimo ha detto...

una domanda tra il serio ed il faceto, secondo lei, a parte l'abbronzatura, che cosa manca a Walter Veltroni per diventare il Barack Obama italiano?

grazie
Manrico Gelmetti

Anonimo ha detto...

il barak italiano nn ci sara' mai semplicemente perche' obama e' l'uomo giusto al momento giusto nel posto giusto, gli states. del resto sono convinto che veltroni sia il miglior politico nel pd. supportiamolo nel suo lavoro con fiducia e il rispetto che si merita. poi nel 2013 tireremo le somme. come e' normale in una democrazia parlamentare.

Anonimo ha detto...

...su Obama...che dire...e' stato un evento di portata galattica...pensavo che i troppi problemi economici e sociali statunitensi...bloccassero...un cambiamento cosi' forte...!Ed invece gli americani si dimostrano avanti a chiunque altro sempre..sebbene per noi europei,spagnoli a parte sia molto difficile ammetterlo!...Spero che Obama possa vivere a lungo e lavorare con serenita'!........

Riguardo il cambio di legge sbarramento 3% 5%...Europee 2009...direi che non mi meraviglia affatto che parte del pd voglia avallare la suddetta...e' un partito di governo in cui i suoi massimi esponemti in nome di D'alema ,Veltroni...sono gia' stati lusingati (comprati?)dal dio denaro in passato...c'e' poco spazio per gli ideologismi al mondo d'oggi!


Saluti..
continua cosi'!

Anonimo ha detto...

Mia nonna mi ha detto: certo sembra capace obama; che peccato che e' negro, :-(

Unknown ha detto...

Vorrei segnalare agli amici del blog che anche dall'estero si puo' contribuire alla raccolta delle firme per promuovere il referendum contro il Lodo Alfano.
Si puo' firmare al consolato di Edimburgo dal lunedi' al venerdi' 9:30-12:30 e il martedi' 14-16.