sabato 29 marzo 2008

MI FIDO DI BEA

Una candidata che insieme a Simona Milio occorre assolutamente sostenere è Beatrice Biagini, 33 anni, residente a Parigi. Un’altra giovane donna laica e dinamica, espressione della nuova generazione di italiani all’estero.

Europeista convinta, nell’ ”abstract” della sua lettera aperta a Walter Veltroni scrive:

Gli Italiani in Europa rivendicano una loro specificità. Non sono semplicemente “italiani all’estero”, ma costruttori della casa europea. Vivono con l’unificazione europea quello che centocinquant’anni fa è stato vissuto con l’unità d’Italia. Non vogliono vivere l’identità nazionale come una gabbia. Non hanno paura del melting pot. Ricercano risposte adeguate rispetto a temi concreti come la mobilità e la ricerca, temi che ampliano le possibilità dello spazio europeo. Vedono la modernizzazione dell’Italia come un contributo alla modernizzazione dell’Europa.

I punti del suo programma spaziano dal “rendere sostenibile la mobilità”, “premio al merito”, “maggiore attenzione agli anziani”, “bloccare la fuga dei cervelli” e favorire i “cervelli rosa”, “maggiore efficienza della pubblica amministrazione”, “diritti per le coppie di fatto”.

Vi invito a visitare il sito di Beatrice: http://www.beatricebiagini.net/ in cui potete trovare maggiori informazioni su chi è, maggiori e assolutamente interessanti dettagli su quelle che sono le sue idee e il suo programma, il suo diario della campagna elettorale, articoli e partecipazioni televisive che la riguardano.

Dunque alle elezioni del 13 e 14 aprile (entro le ore 16 del 10 aprile per noi italiani residenti all’estero) mettete una croce sul simbolo del Partito Democratico e sulla scheda relativa alla Camera dei Deputati scrivete negli appositi spazi:

MILIO
BIAGINI

venerdì 28 marzo 2008

ERRORE NELLE ISTRUZIONI DI VOTO

Cari amici,

vogliamo segnalare un errore nelle istruzioni di voto allegate alla scheda elettorale inviata dal consolato di Edimburgo. La scheda elettorale e' corretta e valida. Il foglio informativo con le istruzioni di voto, invece, si riferisce esclusivamente ai militari in missione all'estero e non ai cittadini italiani iscritti all'AIRE. Il documento infatti indica di usare una matita copiativa per esprimere il voto. Questo é errato. Il voto deve essere espresso esclusivamente con una penna blu o nera. Viene inoltre indicato di non scrivere alcuna preferenza accanto al simbolo del partito. Anche questo é errato. Per l'estero e' possibile esprimere fino a due preferenze (nome e cognome di 2 candidati). Per concludere confermiamo che le istruzioni corrette sono quelle ricevute precedentemente insieme alla richiesta di conferma dei dati anagrafici. Vi preghiamo di far circolare questo messaggio a chiunque pensate possa aver ricevuto le istruzioni sbagliate.

Grazie,

PD Scozia

mercoledì 26 marzo 2008

IL COMPROMESSO STORICO: LA NASCITA DEL PD


Il neonato Partito Democratico (PD) è ancora largamente sconosciuto all’estero. Questo articolo intende informare gli italiani in Scozia, descrivendo che cos’è il PD e quali sono le sue origini.
La creazione del PD è un evento storico di collaborazione politica per il bene dell’Italia. Si fonda sui principi della democrazia e della laicità dello stato. Si ispira alla Costituzione della Repubblica nata dalla resistenza antifascista. Si batte per l’universalità dei diritti umani, per le pari opportunità e per una società aperta a favore dell’emancipazione sociale. Promuove l’accesso universale al sapere e lo sviluppo sostenibile. E’ per il rispetto e la promozione dell’equità sociale e la riforma del welfare. Si impegna anche a costruire un’Europa unita, ma un’Europa che trae la sua identità dalle diversità. Vuole un’Italia moderna e meno frammentata, con il rilancio dello sviluppo del Mezzogiorno e delle infrastrutture.

Personalmente, mi piace pensare che il PD sia l’attuazione di un pensiero moderno ideato da due uomini che furono di estrema importanza per il nostro paese. Il compromesso storico, in cui Aldo Moro ed Enrico Berlinguer avevano creduto, avviene 30 anni dopo con il PD.
Negli anni ‘70, Aldo Moro, allora presidente della Democrazia Cristiana (DC), vedeva in Enrico Berlinguer, allora segretario del Partito Comunista Italiano (PCI), una leader rispettabile con il quale aprire il dialogo. Berlinguer, da parte sua, vedeva l’apertura di Moro come un’opportunità per il PCI di poter finalmente arrivare al governo. Purtroppo le negoziazioni per creare un governo capeggiato da Giulio Andreotti, esponente della DC, ma a cui il PCI avrebbe fornito appoggio esterno, fallirono nel 1978. Troppi personaggi sgraditi al PCI entrarono a fa parte del governo Andreotti e Berlinguer fu costretto a ritirare l’appoggio del suo partito. In seguito la situazione precipitò con il rapimento ed uccisione di Moro da parte delle Brigate Rosse. In risposta a questo fatto, Berlinguer capì che l’appoggio al governo era divenuto necessario per il bene dell’Italia e il PCI ne votò la fiducia. Questo atto fu pressoché ignorato da Andreotti. Berlinguer e Moro non furono capiti da molti dei loro contemporanei e durante i decenni successivi il loro progetto del compromesso storico non poté continuare.

Gran parte degli esponenti del PCI confluì nel Partito Democratico della Sinistra (PDS) nel 1991 e nel 1994 la DC si sciolse formando il Partito Popolare Italiano (PPI).
Successivamente i due partiti formarono due nuove conglomerazioni. I Democratici di Sinistra (DS) nacquero nel 1998 dalla conglomerazione del PDS ed altri partiti minori di estrazione socialista, ambientalista, repubblicana e cristiano-sociale. La Margherita si formò dalla conglomerazione del PPI con partiti di matrice liberale e democratica.

Solo alla fine del 2007 nasce il PD, di cui le due maggiori correnti iniziatrici sono i DS e la Margherita. Questa è, per me, l’eredità di Enrico Berlinguer ed Aldo Moro. Si dice spesso che la politica di oggi serve a cambiare il domani. Credo che anche se l’Italia abbia dovuto aspettare 30 anni per il cambiamento, possiamo dire oggi che ce l’abbiamo fatta! Qualsiasi sarà l’esito di queste elezioni, con il progetto del PD «ancora una volta scriveremo una pagina di storia di questo paese» (Fassino).

Marzia Ballardin

lunedì 17 marzo 2008

nessun interesse deve comprare il nostro silenzio

L’ennesima conferma del fatto che la Cina non e’ un paese civile. La repressione del Tibet segue quella in Birmania del settembre scorso. Dove la giunta militare locale e’ appoggiata dal governo cinese. Da 50 anni il popolo tibetano e’ martoriato. Valori antichissimi; valori religiosi, morali e culturali propri di quella tradizione sono stati estirpati con la violenza dal regime cinese.
Mi chiedo se una paese come la Cina, che sta ottenendo enormi benefici economici dalla globalizzazione, non debba rispettare i diritti civili riconosciuti in occidente. Un paese che sta per ospitare i giochi olimpici simbolo di fratellanza e tolleranza dovrebbe essere costretto a rispettare i diritti umani.
Ma tutto questo non avviene. Il caso Tibet ne e’ solo l’esempio più recente e visibile. Non e’ un mistero che in Cina chiunque sia contrario ai valori e alle direttive del partito comunista venga internato se non torturato. La parola libertà e’ vietata e professarla significa rischiare il carcere.
I cosiddetti paladini della democrazia, USA ed Europa in testa, da troppi anni sono rimasti praticamente a guardare. Finora gli otto potenti si sono giustificati di fronte all’opinione pubblica asserendo che la sola apertura al mercato mondiale del gigante asiatico ne avrebbe garantito la democratizzazione istituzionale e sociale. Quanta ipocrisia. Non credo di essere di parte se scrivo che poco o niente e’ migliorato dal 1989, piazza Tiananmen. In piena campagna elettorale i principali leader politici italiani dovrebbero stigmatizzare nettamente questi eventi, schierarsi e applicare politiche dissuasive. Nessun interesse particolare politico ed economico può giustificare l’effettiva impotenza con cui ancora assistiamo alla carneficina di Persone inermi.

lunedì 10 marzo 2008

Per chi volesse maggiori informazioni, vorrei segnalarvi che Simona Milio ha ora un blog al seguente indirizzo:

http://simonamilio.wordpress.com/

Eleonora

domenica 9 marzo 2008


Sosteniamo la candidata Simona Milio alla Camera dei Deputati


Quella di Simona Milio, Research Fellow presso la London School of Economics dove, nel Dipartimento di European Policy Economy, è esperta di fondi strutturali Europei, non è la “classica storia italiana”, ma l’ennesima testimonianza di quel malcostume insito nelle nostre università, che molto spesso costringe tanti giovani “talentuosi” a recarsi all’estero per poter esprimere quelle potenzialità che in patria non vengono riconosciute.


Nel suo blog Piero Fassino, dopo aver partecipato all’incontro organizzato dal circolo PD Londra, scrive di lei:

Trentacinque anni, siciliana, sveglia e volitiva. A 24 anni si laurea con il pieno dei voti in economia. Per un po’ cerca uno sbocco professionale nella sua terra. Trova solo porte chiuse. Allora prende la sua valigia e va a Londra. Dopo una specializzazione entra come docente nella prestigiosa London School of Economics, dove da otto anni insegna Politiche dello Stato Sociale, apprezzata e stimata da tutti. E lei appagata e gratificata e probabilmente lo sarebbe di più se potesse essere utile al suo paese.


Faccio un appello ai tanti ricercatori, e dottorandi che, come Simona Milio, sono stati costretti a lasciare nostro paese per poter proseguire il proprio percorso nel mondo della ricerca. Facciamo qualcosa per la nostra Italia, anche da lontano.
Sosteniamo il Partito Democratico che ci sta proponendo un rinnovamento sociale, politico, economico, etico…valorizzando al tempo stesso anche le preziose risorse costituite dagli italiani residenti all’estero.
E votiamo Simona Milio, candidata del Regno Unito alla Camera dei Deputati che ben rappresenta questa forza positiva.

Eleonora Bellini
Marie Curie Early Stage Researcher
Department of Physics and Astronomy
University of Glasgow

venerdì 7 marzo 2008

Benvenuti sul blog


Ciao a tutti!

Mi chiamo Marzia e vivo a Edimburgo dal 2005.
Il mio messaggio di apertura é diretto soprattutto ai giovani. Il futuro del nostro paese dipende soprattutto da noi. Io credo fermamente nella partecipazione e quindi vi invito a impegnarvi esprimendo il vostro voto e contribuendo al nostro gruppo.
Spesso sento dire che votare é inutile poiché l’intera classe politica é motivata da un solo scopo: il potere. E’ proprio per questo che si é dato vita al Partito Democratico. Il PD vuole dare un nuovo volto alla politica. Non ha come meta il potere, ma il benessere dell’Italia. Intende farsí che i politici si occupino di rappresentare i propri cittardini nel modo migliore. Mira ad avere un paese contemporaneo, che guarda al futuro. Promuove le idee di una nuova generazione, che ha bisogno di potersi fidare dei propri rappresentanti e che potrá essere orgogliosa del proprio governo. E’ un progetto in cui le persone contribuiscono efficacemente, come sta avvenendo online e come si é dimostrato con l’altissima affluenza delle elezioni primarie.
Vi invito quindi a dire la vostra su questo blog, a contattarci ed infine a sostenere questo nuovo Partito Democratico. Se ancora non siete convinti, spero di farvi tornare la fiducia con le parole di una grande canzone italiana:

La storia

(F. De Gregori)

La storia siamo noi, nessuno si sente offeso;
siamo noi questo prato di foglie sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si sente escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare, questo rumore che rompe il silenzio, questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono: "Tutti sono uguali,tutti rubano alla stessa maniera"
ma è solo un modo per convincertia restare chiuso dentro casa quando viene la sera;
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone
la storia entra dentro le stanze, le brucia, la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi
siamo noi che scriviamo le lettere
siamo noi che abbiamo tutto da vincere o tutto da perdere.
E poi la gente (perché è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti
che sanno benissimo cosa fare:
quelli che hanno letto un milione di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare;
ed è per questo che la storia dà i brividi, perché nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli, siamo noi, bella ciao, che partiamo
la storia non ha nascondigli, la storia non passa la mano,
la storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.

mercoledì 5 marzo 2008

nasce il PD in Scozia

Apriamo la sede estera del Partito Democratico in Scozia.
Siamo chiamati a sostenere la candidatura di Walter Veltroni alla Presidenza del Consiglio nelle prossime elezioni politiche di aprile. Per rispondere alle attese di quei cittadini italiani residenti all’estero che vogliono soluzioni razionali, serie ed innovatrici. Un partito che deve essere radicato nella società ed insieme aperto a tutti i cittadini. Per una politica nuova e giovane.
Espressione di quella parte della società civile appassionata alla politica, ma che non si riconosce necessariamente in una militanza partitica, la nuova sede intende raccogliere l'impegno di coloro i quali desiderano contribuire anche dall’estero a dotare l'Italia di una grande forza innovativa e laica. Aperta alle sfide dell'economia mondiale e attenta ai diritti sociali di ognuno, per offrirle un governo moderno e finalmente stabile.
Se sei interessato a partecipare a questa nuova iniziativa politica, sociale e di impegno civile. Se sei interessato a confrontare le tue idee per migliorarti. Se sei interessato a rinnovare la politica italiana condividendo quanto di buono stai acquisendo dalla cultura anglosassone partecipa al Partito Democratico e alla campagna elettorale per Veltroni Presidente.

Moreno Vardanega