giovedì 10 aprile 2008

si puo' fare e LO STIAMO FACENDO

Chiuse le urne all'estero guardiamo all'Italia e alle ultime 48 ore di campagna elettorale. Vorrei chiarire un punto essenziale: l’offerta elettorale del PD e del suo leader Walter Veltroni si differenzia nettamente da quella del principale esponente dello schieramento a noi avverso, che per esigenze di spazio tipografico e tempo chiamerò “principale avverso”.
I Partiti:
Il Partito Democratico (PD) nasce dall’unione dei DS e della Margherita più esponenti della società civile molti dei quali alla prima esperienza politica. Il processo di costituzione e’ durato anni culminando con le elezioni primarie del 14 ottobre 2007, dove 3 milioni e mezzo di elettori italiani hanno scelto Veltroni tra diversi candidati. Nel febbraio 2008 dopo mesi di discussioni i membri dell’assemblea costituente hanno approvato lo statuto, il manifesto dei valori e il codice etico del nuovo Partito.
Il Popolo della Libertà (PdL) e’ al contrario un cartello elettorale tra Alleanza Nazionale, Forza Italia e una miriade di micro-partiti tra cui quello della signora Mussolini, della nuova Democrazia Cristiana di Rotondi, dei Liberaldemocratici di Dini più alcuni personaggi discutibili, in primis Ciarrapico e De Gregorio. Il processo di formazione e’ durato il tempo di una notte senza elezioni ma con una imposizione di Forza Italia ai sui ex alleati. Fini ha chinato la testa e Casini ha deciso di andarsene, spostando di fatto a destra l’asse del nuovo pseudo-partito. Ricordo che il principale avverso solo due mesi prima aveva definito la Casa delle Libertà un ectoplasma, e Fini rispondeva che un tale progetto non poteva essere imposto dal predellino di una Mercedes senza nessuna discussione democratica. Ma tant’e’…
Le coalizioni:
Il PD ha avuto il coraggio di cambiare lo scenario politico sebbene Forza Italia non abbia acconsentito di modificare l’attuale legge elettorale. Il cuore della novità sta nella scelta di andare liberi e senza la sinistra radicale che a livello nazionale per l’ennesima volta si e’ dimostrata incapace di governare un Paese moderno quale dovrebbe essere l’Italia. Ci vuole coraggio nel lasciare per strada il 8-9% dei voti a sole 6 settimane dalle elezioni, tuttavia il grande entusiasmo che sta accompagnando Veltroni sembra ripagare questa scelta. La sola alleanza elettorale del PD e’ con l’Italia dei Valori e prevede nell’ormai prossimo parlamento un solo gruppo parlamentare, un solo programma e la sola leadership di Walter Veltroni. Di Pietro ha fama di essere persona coerente ed onesta.
Dall’altra parte oltre al già ricordato artifizio elettorale del PdL c’e’ una vera e propria alleanza con la Lega Nord (solo al nord) e con il Movimento per le Autonomie del siciliano Lombardo una sorta di lega sud (solo al sud). Entrambi saranno determinanti nelle rispettive regioni e quindi in parlamento. Come faranno a governare insieme due schieramenti che si battono e difendono interessi particolari opposti? Non credo che i suddisti vogliano la secessione territoriale, ne’ quella fiscale proclamata da Maroni e company, ne’ l’essere considerati alla stregua di clandestini o immigrati, ne’ tanto meno l’eruzione catastrofica dell’Etna. E Fini vuole forse lo stralcio del tricolore, o che si imbraccino i fucili contro le canaglie romane? Ma tant’e’…
I leader e i programmi:
Veltroni ha 52 anni, e’ un politico di esperienza che guarda con ottimismo ed energia al futuro di un Italia più moderna e giusta. E’ stato vice Presidente del Consiglio e Ministro della Cultura nel primo governo Prodi e vanta un grande riconoscimento bipartisan come sindaco di Roma. La capitale non vedeva un tale sviluppo economico e culturale dai tempi di Ernesto Nathan. E’ considerato il sindaco di Tutti, per quella capacità politica e personale di unire posizioni di interesse divergenti valorizzandone sempre la sintesi migliore. Si candida per la prima volta alla guida del Paese forte di questa esperienza e dell’investitura popolare delle primarie. E' convinto che la crisi economico-sociale dipenda anche da una politica gridata che non ha saputo occuparsi dei problemi reali. E' il tempo di finirla con le divisioni e gli odi. E' necessario riscoprire l’unita’ nazionale, l’orgoglio di essere Paese per superare le differenze reali tra nord e sud, tra ricchi (pochi) e poveri (molti) e quelle di propaganda ed anacronistiche tra comunisti e non. Nel suo programma punta diritto sulla crescita economica senza la quale non può esserci re-distribuzione ne’ equità sociale. Rilanciare l’economia abbassando le tasse, incentivare i consumi aumentando il potere d’acquisto dei salariati e promuovendo ulteriori liberalizzazioni nei settori di mercato ancora monopolizzati. Ridurre il debito pubblico, tagliando la spesa primaria di un punto di PIL all’anno. E poi lotta al precariato, all’evasione fiscale e alle sacche di spreco prodotte da politiche pubbliche inefficienti o da collusioni territoriali mafiose. In linea con le politiche economiche del governo uscente.
Il principale avverso ha 71 anni. E’ un politico e uomo d’affari di esperienza ma e' stanco. Dopo aver perso 2 volte, si candida per la quinta alla Presidenza del Consiglio. Fatto, credo, unico nella storia delle democrazie ma possibile per un personaggio che e’ il padre-padrone del proprio partito. Schieramento politico in cui non c’e mai stata nessuna corrente di opposizione interna ne’ alcun contraddittorio. Come uomo d’affari si e’ distinto largamente prima e durante l’esperienza in politica. Spesso l’interesse personale ha prevalso su quello comune e sul rispetto delle istituzioni. Ha avuto la possibilità di governare l’Italia per 7 anni, di cui gli ultimi 5 consecutivi e con una larghissima maggioranza, ma questo non volge a suo favore. Non credo di essere di parte affermando che solo pochissimi italiani anche di destra ricordano quegli anni in modo positivo per l’interesse generale del Paese. Non sono stati anni di liberalizzazioni o di crescita economica che sono i capisaldi di tutte le politiche della destra nel resto d'Europa. Ma piuttosto di crescita della spesa pubblica e azzeramento dell’avanzo primario, cosa che ha fatto schizzare di nuovo il debito pubblico dopo il freno imposto dal precedente governo di centro-sinistra. E ricordo che l’11 settembre ha condizionato anche l’economia di Francia, Spagna e Germania che in quella stessa legislatura sono cresciute più del doppio dell’Italia. Piuttosto si ricordano le leggi ad personam, salva-previti e cirami su tutte. La guerra in Iraq e il servilismo verso Bush. E la delegittimazione delle istituzioni, magistratura e Presidenza delle Repubblica. Per non parlare delle corna fatte durante un summit tra capi di Stato, l’offesa kapo’ fatta ad un euro parlamentare tedesco, processi prescritti, depenalizzazione del falso in bilancio e i molti condoni che giustificano e avvallano l’evasione fiscale. Ciliegina sulla torta la “porcata” della legge elettorale, fatta a colpi di maggioranza e con il solo fine di non far vincere pienamente l’avversario. Fregandosene se l’ingovernabilità poi ha ripercussioni soprattutto sui cittadini.
Conclusioni:
Dall’estero la differenza tra le due offerte elettorali appare cosi’ evidente. La visione futura per il bene comune del Paese, incarnata anche dal modo di essere e dalle personalità dei due leader, e’ dicotomica. Allo stato dei fatti Veltroni appare credibile ed ispira fiducia. Mi chiedo se e’ colpa di prestigiosi giornali non proprio comunisti come l’Economist, il Financial Times e il Wall Street Journal, che descrivono il possibile ritorno del principale avverso con un misto di inquietudine e sarcasmo, se non vengo capito dagli amici scozzesi quando discutiamo della possibilita' che il 40% dei miei concittadini voti per la quinta volta un personaggio cosi’ chiacchierato.
Agli elettori di centro-sinistra vorrei dire che la vittoria anche alla Camera e' a portata di mano. Li abbiamo presi e negli ultimi giorni possiamo sorpassarli.
Agli elettori simpatizzanti ma ancora scettici vorrei dire che se il Partito Democratico ha prodotto un processo innovativo della classe politica molto c’e’ ancora da fare. Per non frenare questa spinta unica, rara e per questo rischiosa e’ necessario che la proposta elettorale venga capita e premiata da una netta affermazione.
Agli elettori che in passato hanno mal digerito Berlusconi, votandolo pur di non scegliere il centro-sinistra, vorrei dire che finalmente il PD incarna una forza riformista, credibile e di governo. Guidata da un leader tra i più capaci nella storia politica italiana, Walter Veltroni.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

effettivamente c'e' entusiasmo in Italia per Uolter. e cmq Berlusca, pardon il principale avverso, e' quasi impresentabile...chissa'. io ho convinto mia nonna che non vota da decenni.

Anonimo ha detto...

ma perchè veltroni non torna a scrivere di truffaut sull'Unità?

Anonimo ha detto...

da sindaco di Roma la notte partecipava a trasmissioni radiofoniche musicali, magari da premier organizzera'ANCHE cineforum

Anonimo ha detto...

meglio la vittoria alle elezoni o lo scudetto :-)?

Anonimo ha detto...

meglio...te lo dico martedi' mattina :-)!

Anonimo ha detto...

A more'
hai collezionato un altro fallimento: non sei riuscito a candidarti.
Forse la Scozia e'troppo vicina, prova a acambiare continente.
E'facile scappare e guardare la situazione da fuori, chi rimane e lotta fa la differenza, chi si batte contro il sistema allínterno del sistema, chi lavora per cambiare questo Paese, chi crede sempre che si puo' migliorare....

Anonimo ha detto...

se penso che mi aspettano 5 anni di berlusconi domani mattina prendo anche io l'aereo e me ne vado in scozia, anzi no, in Nuova Scozia; il piu' lontano possibile dai condoni fiscali di giulio tremonti, dalle riforme universitarie delle lauree facili e fasulle per tutti, dall'evasione fiscale liceizzata e promossa nei tg di stato, dallo squadrismo leghista, dal duro scontro sociale sui rinnovi contrattuali, dall'attacco ai diritti dei lavoratori, dalla difesa di tutti gli ordini professionali e dai family day guidati da leader di partito così attaccati alla famiglia da avere un'amante in cinta da tre mesi, Nuova Scozia, arrivo!

Anonimo ha detto...

all'anonimo: deliri. e nn sono in vena di scherzare con te.

a stefano: per tutti gli osservatori internazionali Berlusconi non e’ adatto a governare l’Italia. Ma gli inadatti sono adatti per la maggioranza dei cittadini di questo nostro Paese che infatti e’ in declino.

Anonimo ha detto...

tu parli di inadatti?
Fallito!