domenica 27 aprile 2008

Consigli per la lettura

Cari lettori del blog,
vorrei segnalarvi articoli e post che potrebbero essere di interesse generale.
1)L'Italia che trova il centro-destra (parte 1) di Simona Milio (simonamilio.wordpress.com/) in cui Simona, avvalendosi dei dati estratti dal rapporto della Banca d'Italia, fornisce un quadro della situazione economica che il governo Prodi lascia in eredità al nuovo governo di centro-destra, al fine di monitorarne l'evoluzione (o meglio l'involuzione) nei prossimi anni.
2)Lo specchio d'Italia è sempre più rotto di Eugenio Scalfari(http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/politica/elezioni-2008-sei/scalfari-specchio-rotto/scalfari-specchio-rotto.html?ref=search) in cui il noto giornalista, fondatore del quotidiano Repubblica, analizza e commenta i principali avvenimenti che hanno caratterizzato la settimana appena trascorsa.
3)Good money after bad tratto dall'Economist print edition del 24 Aprile (http://www.economist.com/world/europe/displaystory.cfm?story_id=11090151) che parla della vicenda Alitalia secondo la nota rivista Britannica.
Vi auguro buona lettura, se non li avete già letti, e sarebbe interessante e proficuo ricevere qualche feedback e confrontarci su questi temi.

4 commenti:

Marzia Ballardin ha detto...

Quello che non capisco del caso Alitalia è questo: se si voleva mantenerne l'italianità, rifiutando l'offerta Air France, quale logica c'è nel prendere in considerazione un'eventuale offerta da Aeroflot?
Mi chiedo cos'ha di + italiano una compagnia russa che una francese.
Metto in chiaro che per me l'italianità è l'ultima cosa a cui pensare e che il problema, ben + grave, è di negoziare per la migliore trattativa possibile. Ormai il danno c'è stato, cerchiamo di non avere troppe perdita nella ritirata.

Eleonora Bellini ha detto...

L'idea dell'italianità è di una stupidità mostruosa secondo me...L'offerta di Air France era buona, (da tener presente che Air France-KLM operano già in code sharing con Alitalia) e i tagli al personale saranno fatti comunque, indipendentemente dalla soluzione che verrà trovata dal nostro Mago di Oz presidente del consiglio in pectore...
Ho letto che Aeroflot è una compagnia che non tiene conto degli standard europei per la sicurezza dei veivoli...quindi puoi immaginare che bell'acquisto...ed è ben noto che il nostro presidente del consiglio in pectore abbia dei "legami economici" con la Russia...Quindi fatevi qualche 2+2...
Chissà come andrà a finire questa vicenda...speriamo solo che il finale non sia troppo drammatico...

Anonimo ha detto...

difendere l'italianità di un'azienda non è un'idea stupida a prescindere, anzi è una posizione che potrebbe farci onore. I francesi difendono i loro campioni nazionali a denti stretti, non vedo perché non dovrebbero farlo gli italiani. Ovviamente è opportuno valutare quanto costa difendere l'azienda e che cosa ce ne possiamo fare di un carrozzone del genere. Un piccolo reminder, anche il governo prodi per difendere l'italianità di telecom ha messo su' una cordata con una partecipazione straniera, che cosa era quello, statalismo, assistenzialismo, o difesa dell'interesse nazionale. Negli anni 90 in Italia si è privatizzato molto, il governo Prodi ha dato il via alle privatizzazioni, ma si è venduto e svenduto molto di quello che c'era da vendere, facendo un po' come in argentina: alcuni gioelli di famiglia sono finiti in mani straniere in nome del bilancio dello stato e dell'ingresso nell'euro. Difendere le imprese nazionali non è una cattiva idea, tutti lo fanno, credo sia opportuno valutare a quale prezzo questo possa avvenire, cordiali saluti

Marzia Ballardin ha detto...

Secondo me l'italianità non si deve neanche difendere a priori. In questo caso, come ho detto sopra, la prima cosa a cui pensare è di salvare il salvabile. Cerchiamo di andare per la meno peggio. Meglio perdere un tot di posti di lavoro (che comunque pesano molto) che milioni di euro al giorno (che pesano ancora di +). La mia opinione è che diventa inutile buttare un sacco di soldi in una compagnia che non ha molte possibilità di risorgere. Se fosse salvabile, allora sarebbe tutto un altro affare.